Il-KLASSI TAS-SURMAST: Gli Abitanti di Arlecchinia
Din il-prestazzjoni hija parti mis-serje ta' Avvenimenti, Il-Klassi tas-Surmast: Claudia Contin Arlecchino.
Id-diskrizzjoni hija bit-Talajan, minħabba il-fatt li hija prestazzjoni b'din il-lingwa!
“Gli Abitanti di Arlecchinia” è un racconto favoloso, affascinante e sempre nuovo. Molti spettatori scelgono di assistervi più volte. Sotto le apparenze di una conferenza buffa si nasconde uno spettacolo affascinante che non muore mai, con a tratti il sapore di una dimostrazione scientifica curiosa e divertita. A portarlo in scena è la generosità, la forza e insieme la finezza di una straordinaria interprete: Claudia Contin Arlecchino. (Benvenuto Cuminetti). Il variopinto e turbolento mondo dei caratteri della Commedia dell’Arte (e forse della vita) come non
l’ha mai raccontato nessuno, sempre più imitato e sempre meno raggiunto, basato com’è sulla originalità di una intuizione esclusiva. Condotta con precisione e abbondanza di informazioni storiche ed iconografiche, questa favola-spettacolo-dimostrazione costituisce un momento di divertente eppur profonda acquisizione culturale ed antropologica. Un viaggio tra i segreti del lavoro d’attore e insieme una ricognizione tra i “disegni” dei corpi, tra i gesti e gli intendimenti delle principali maschere della Commedia dell’Arte Classica: ogni personaggio una
maschera fisica, ogni maschera una serie di posture e di movimenti, di ritmi e di comportamenti, ovvero un particolare contrarsi e dilatarsi del corpo fino a divenire la manifestazione visibile dei caratteri archetipici. In questa sarabanda parlata e agìta, ritmicamente scandita dalla “danza” delle maschere, è possibile incontrare la storia e la vita dei vari Caratteri: gli Zanni servitori concreti e ingegnosi; un Vecchio Pantalone commoventemente avaro, acido e tragicomico; un Dottore sproloquiante, accattivante, “genuinamente” ignorante; una fresca. Servetta scattante, cinguettante e scodinzolante; gli isterici e svenevoli Amorosi; gli arroganti e fragili Capitani di ventura e così via… per finire naturalmente con Lui, Arlecchino, l’indomabile marionetta vivente di tutti i colori, folletto ribelle e vivacissimo giullare, che fa nascere intorno al suo scoppiettante moto perpetuo tutta quanta questa straordinaria Città alla Rovescia…